mai solco le tue placide viscere Prima di astuti marinai del Pireo Le carni vergini sanguinarono violate Dai millenni neri dell? industria bellica Dell
di Jagnide, Far vibrare il flauto, che un tempo offese Atena Come osi Marsia sfidare la mia lira Satiro l?infamia della Frigia Sia dato inizio alla
da Cecchini Tre cose solamente m?enno in grado Le quali posso non ben ben fornire, La donna,la taberna infin ? ?l dado Queste mi fanno il cuor lieto
e sulle creazioni della Natura? Ho in mente volti Di madonne bizantine Seni d?ancelle Celati da fiori Eppure non comprendo Perche il soffio della vita
Come la mano che t? ha partorito Nell?alcova dove cresce il tuo sapore, L?odore, L?ardore che t?invadono la mente Il vino?.. Il vino?.. Il vino?.. Ma
Riflette il polso e il ferro Il sole della sera E secchi i colpi intonano I trionfi delle leghe Oh terra rassegnata Strappata alle gramigne Le lune
la mano che t? ha partorito Nell?alcova dove cresce il tuo sapore, L?odore, L?ardore che t?invadono la mente Il vino?.. Il vino?.. Il vino?.. Ma datemi
il dolore, Della mia ultima e lenta agonia La mia pelle , Che sia otre o pergamena, Mi fu strappata , Ancora in vita?. Il mio flauto, Che adesso giace
Riflette il polso e il ferro Il sole della sera E secchi i colpi intonano I trionfi delle leghe Oh terra rassegnata Strappata alle gramigne Le lune veglieranno